In Italia, i cittadini, non hanno una reale percezione di quanto avvenuto con la violazione dei sistemi informatici di una società privata che offre "servizi" a vari paesi. Se si fosse parlato ad esempio, di un'azienda che si occupava di sbobinamento di dati da autovelox, per conto di una polizia municipale, magari sarebbe scoppiato l'inferno:"c'è il penale per i dati trattati da soggetti che non hanno la qualifica di P.G.", etc.
Qui si parla (stando a quanto si può leggere in rete) di controllo di dispositivi che non sono solo computer o tablet ma anche smartphone. Controllare non vuol dire solo osservare o acquisire ma significa anche bloccare, utilizzare, scrivere, cancellare e dunque agire per conto dell'utilizzatore! Pensate se qualcuno potesse depositare dei file la cui detenzione è vietata e perseguita dalla legge come ad esempio immagini pedo-pornografiche... oppure pensate se il dispositivo del soggetto X coinvolto in un procedimento, infettato da questo malware fino ad un mese fa sconosciuto alla maggioranza dei software, venisse inquinato con materiale schiacciante.